Sarà la Compagnie Georges Momboye, martedì 3 aprile, a chiudere la stagione di danza del Teatro Comunale di Ferrara , presentando due coreografie in prima nazionale.
Coreografo di talento originario della Costa d’Avorio, capace di rinnovare la tradizione della danza africana, Momboye con le sue creazioni e la sua compagnia suscita nel pubblico entusiasmi e ovazioni da stadio, mentre lui sembra incarnare al meglio il prototipo del danzatore-coreografo africano che ha metabolizzato i linguaggi coreografici dell´Occidente rimettendoli in circolazione assieme alla sua eredità culturale d´origine.
A Ferrara saranno presentati due lavori che riflettono il rapporto fra l’ambiente urbano, la società del potere occidentale e la diversificata cultura africana. Il primo è Claire de lune, in cui Momboye si richiama al ricordo delle sue notti africane, all´immagine di una lampada che si trascina nell´oscurità, all´importanza della luce come elemento sostitutivo della scenografia, capace di costruire uno spazio scenico neutro "dove i corpi dei danzatori divengono sculture".
Particolarmente emblematico del lavoro di questa compagnia è poi Correspondances, in cui il coreografo si ispira al tema del rapporto fra l´individuo e "l´altro" e alla possibilità di "liberarlo" dalle rigidità sociali e razionali per cercare un vero avvicinamento emotivo; un lavoro in cui la danza, “tonica e spettinata”, hip hop si confronta con la danza afro contemporanea.
Divenuto insegnante di danza africana a 13 anni, Momboye si avvicina in seguito alla danza jazz, classica e contemporanea. Arricchisce poi la propria formazione con i coreografi Alvin Ailey, Brigitte Matenzi, Rick Odums e Gisèle Houri. Prima ancora di trasferirsi a Parigi, l’Unesco gli commissiona la sua prima coreografia, La Pace, che vede in scena ben 50 danzatori. Nel 1992 fonda la sua compagnia, composta da una ventina di artisti tra danzatori e musicisti. Tra le creazioni di Momboye vanno citate una prima pièce destinata all’infanzia, Djelaouli Zaouuli, quindi Au commencement était le Waatisera, il est temps de… (1998), e Tahaman, piccola pièce per 9 danzatori basata sul dialogo tra danza africana e hip hop (2001). M’ Ban Yoro, un assolo di cui lui stesso è interprete, è passato con successo anche al Sadler’s Wells di Londra ed è sempre richiesto nelle tournée internazionali. Infine Boyakodah (2004), pièce per 14 tra danzatori e musicisti in cui l’artista si accosta infatti a uno dei vertici della danza del Novecento, Le Sacre du Printemps.
Info: 0532 218311
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